Tonopah, Rachel, Area 51, Deserto del Nevada
20 febbraio 2010
Dopo una colazione in motel facciamo un giretto per Tonopah un cittadina di miniere dismesse dove ormai non è rimasto un granchè se non un sacco di motel vuoti e diversi negozi chiusi.
Ed eccoci pronti per raggiungere la super top secret Area51, la cui esistenza è da sempre stata negata persino dai presidenti americani, passando per la extraterrestrial higway nel suggestivo deserto di Joshua tree del Nevada.
Arrivati a Rachel, il paesino più vicino alla fatidica Area circondato da centinaia di miglia di deserto in tutte le direzioni, alloggiamo al caratteristico motel formato da tante piccole casettine stile roulotte:
Little All’E’ Lin (57,70 $ Room with 2 queen’s bed + bathroom + riscaldamento ad aria).
All’interno un sacco di foto di misteriosi UFO, souvenir e informazioni sugli avvistamenti e area 51.
Dopo aver impostato tutte le coordinate sul gps grazie ad un curatissimo sito di ufologi ed aver visto qualche filmatino scaricato da internet da Max ci avviamo verso la nostra prima meta: il
Back gate dell’Area 51.
Il copilota Max mette una colonna sonora adeguata: E.T. ed X-Files, che rider!
Arrivati nei pressi della stanga (10,2 miglia di sterrato) una macchia grigia ha iniziato a farci i fari e così abbiamo deciso di non avvicinarci di più ma girare la macchina e tornare indietro giusto per non creare troppi casini, ma non dopo aver fatto qualche foto ed un filmato.
Anche il pickup gira il senso di marcia e ci segue per qualche miglia: PAUUURAAA!!
Ci dirigiamo così verso la
Black Mailbox scassinata diverse volte dai cercatori di UFO perché essendo nera e con un gran lucchetto si credeva fosse la cassetta della posta dell’Area51. Si è scoperto poi che era la cassetta di un allevatore locale che stufo di perdere la propria posta per via dei curiosi ha deciso di pitturarla di bianco ed applicare un più piccola cassetta sottostante con la scritta “alien”! Ah Ah
Ora tale luogo rimane comunque uno dei più gettonati per gli avvistamenti notturni di oggetti volanti non identificati e d’estate diversi curiosi si accampano con i sacco a peli per la notte. Da notare che c’è una vera e propria etichetta da rispettare fra avvistatori, quindi occhio ad essere informati se non volete essere picchiati da qualche fanatico! Un paio di foto di rito e rieccoci partire verso il
Main gate dell’Area 51 circondati da misteriossissime nuvole ed una luce che rende il deserto del Nevada e i suoi Joshua tree fantastici per le nostre foto.
Dopo 11 miglia di strada sterrata dove si dice ci siano rilevatori di suono, movimento e telecamere un po’ ovunque vediamo in lontananza sulla collina un pickup grigio con i vetri oscurati che ci punta e ci fa i fari. Appena dietro la collina ci troviamo di fronte a diversi cartelli che ci intimano a non superare tale limite pena 1000 dollari di multa e la possibilità di prendere una pallottola nel cranio, un altro cartello ci dice che da questo momento la nostra identità è sotto controllo: minchiaaaa!! Facciamo un bel sorriso alla telecamera sulla nostra sinistra e alle guardie nel pickup che nel frattempo si è girato verso di noi e decidiamo di tornare sui nostri passi. Ed ecco che anche questo pickup ci segue per qualche miglia, attimi di “schega” ma poi ci lascia andare voltando su una stradina sterrata secondaria. Che avventura adrenalinica!
Dopo aver percorso circa 140 miglia totali fra sterrato e strada asfaltata torniamo nella nostra cameretta per mangiare un alien burger nell’unico ristorantino di Rachel nel nostro motel. A sorpresa scopriamo che il cuoco è malato e quindi niente pappe. Fortunatamente avevamo un po’ di frutta e qualche cracker avanzati dal viaggio!
Dopo una partitina a carte, verso le 23, Max decide di avventurarsi nei pressi dell’Area51 nella speranza di avvistare qualche oggetto non identificato. Due strani episodi gli accadono nel tragitto.
Max: Tutt’intorno un silenzio inquietante e dopo 10 miglia di asfalto la strada si fa molto buia.
Da subito noto che tutti i cartelli stradali e i paletti catarifrangenti sono oscurati da una patina grigia.
Dopo una decina di miglia decido di girare la macchina per vedere nell’altra direzione e noto che i cartelli sono normali. Che stranezza. Proseguo cmq il mio viaggio verso la
Black Mailbox dove spengo la macchina e mi fermo un mezz’oretta per un primo avvistamento. Da dietro le montagne che ospitano il lake Powell, dove sta l’area 51 (Nellis Air Force Base), sale una fortissima luce come se ci fosse una grande città la dietro. Da notare che secondo un nostro calcolo la valle top secret e off-limit che ospita l’area ha un estensione simile a quella del trentino. Haimè nessun U.F.O. per ora.
Decido poi di dirigermi con l’aiuto del navigatore verso un secondo punto di avvistamento che secondo gli ufologi gode di una vista migliore vista la sua più alta elevazione.
Da lontano vedo però i fari di un’auto che mi lampeggia e poi tutto ricala nel buio, dopo pochi secondi un altro lampeggio e di nuovo buio… mi mancano ancora un paio di miglia ma decido poi di girare la macchina, sono da solo, nel deserto del nevada, a centinaia di miglia dal primo centro abitato, se mi succede qualcosa o incontro qualche losco individuo nessuno saprebbe dove sono, meglio non rischiare. Insomma un po’ di schega mi assale… mi giro!
Dopo qualche miglia anche nell’altra direzione vedo un’auto che mi lampeggia e poi tutto ricala nel buio.. azz sono circondato… ancora un paio di lampeggi e tutt’intorno è di nuovo tutto nero. Ora che faccio mi chiedo?
Mi giro di nuovo?
Poi dopo qualche riflessione decido di proseguire, altrimenti girarmi di nuovo potrebbe sembrare un fuga… rallento e ad una velocità costante di circa 40 miglia all’ora proseguo per la drittissima ed interminabile strada.
Non incrocio nessuno fino a Rachel… che strano!
Ho pensato a lungo a quanto accaduto, Ele, il giorno successivo, ha notato che su alcuni paletti per strada c’erano due fili elettrici… che vengano oscurati elettronicamente per qualche strano motivo? Forse per non disturbare le misteriose simulazioni di volo che tornano alla base militare?
E chi erano poi quelle macchine? Forse delle guardie dell’area che allertate dai rilevatori di movimento hanno pensato di spaventare i curiosi, spingendoli a non avvicinarsi alla base e accerchiandoli con due macchine?
Forse è solo suggestione ma questa avventura non la dimenticherò mai più e rimarrà come una delle più inquietanti della mia vita!! Che figata! mi sentivo Fox Molder in una delle migliori puntate di X-files.