Venerdì 23 agosto - Da Isinlivì a Zumbahua
Oggi ci aspetta un bel viaggio e visto che non c'è Gabriele sarò io l'autista.
Colazione e altre 6 siamo già sulla strada per Herbabuena dove ci sta attendendo Emerson un ragazzo con un grave ritardo e problemi ossei, caricati lui è il papà sul cassone in un bel materasso
torniamo a Isinlivì dice ci aspetta Teresa.
Saliamo a sinistra subito dopo il Collegio fino ad arrivare a Cebollà dove ci attende don Lorenzo con la sua carrozzina. Carichiamo anche lui di dietro e via verso La Provincia per altre persone,
segue Guantualò dove aspetta la maggior parte della gente. Subito sopra il paese scendo un ripido sentiero per spingere la carrozzina di Sebastien.. arrivo "al carro" stremato e senza fiato, tanti
che devo aspettare qualche minuto prima che riesca a caricarlo sul pick-up. La gente sul carro intanto sghignazza, certo che l'altitudine si fa proprio sentire, siamo infatti a circa 3100 m.
Dopo un pianto di Florinda che vuole portare un ulteriore figlio che non era in lista, siamo in circa venti persone di cui 17 nel cassone e pensare che da noi si scandalizzano se non metti la
cintura.
Qui le strade sono ovviamente tutte sterrate e si possa dal fango, alla sabbia, alla Pietra con tornanti a picco su burroni di cui non si vede la fine.
Possiamo in una zona dove il vulcano Chilotoa ha in passato creato un zona di sabbia finissima bianca, un tratto è franato e ci passiamo a filo incrociando le dita....paura!
Nonostante tutto tuoi circa un'ora e mezzo eccoci giungere a circa 3600 m di altitudine nel ridente paesino Zumbahua e più precisamente al bellissimo ospedale costruito dai magnifici volontari del
OMG dove si faranno visitare tutti i nostri passeggeri.
All'arrivo ci accoglie Laura che normalmente si occupa de "la casa de los niños".
Facciamo una merenda ed iniziano le visite mentre io ed Ele ci occupiamo di massaggiare con delle creme e vari tessuti, braccia, mani e faccia di alcuni bimbi che attendono la fisioterapia:
Emerson, Michelangelo e Brian.
Laura chi dice che siamo arrivati a fagiuolo visto che molti sono impegnati per le comunioni di ben 500 ragazzi a Chinalò.
Già alla colazione avevo accusato un po'di nausea ma dopo i massaggi mi sento ancora più strano forse anche per l'altitudine, deciso così di farmi vedere visto che siamo in un ospedale.
Io credevo mi dessero del dissenten vista la liquidità delle mie feci, sob. Dapprima mi visita una dottoressa, peso, altezza, battito, pressione poi parte un sondaggio per capire il mio malessere
ed eccomi su un lettino con una flebo di liquidi ed una bella coperta, sto tremando facilmente per la febbre alta. Si allenano poi per le prossime due ore un'altra gentilissima dottoressa ed un
dottore, che efficienza, mi sento un re. Ne esco con una cura di antibiotici ed un po' di dieta, ma ora sto decisamente meglio reintegrando un po'di liquidi.
Con Cristina, che si è fatta tutto il viaggio nel cassone e per lo più in piedi, che santa, andiamo a far due passi fino al "Taller" maschile, così si chiamano le scuole professionali organizzate
dal OMG. Li ci accoglie Sara che anche lei è rimasta sola per via delle comunioni. Il "Taller" maschile forma i ragazzi per diventare degli abilissimi lavoratori di legno, scultori e mobilieri e
possono, se lo desiderano trovare lavoro in una cooperativa OMG iter la costruzione dei bellissimi e elaborati mobili che si vendono per autofinanziarsi. Quello femminile forma invece le ragazze
come sarte e ricamatrici.
Facciamo merenda con un aguita e dei biscottini, provo a sistemare il loro pc e prima di andare Sara ci presenta il suo splendido bimbo Ivano, in onore di un ragazzo caduto dal tetto dell'ospedale
di Zumbahua durante i lavori, che ha adottato con il suo compagno Mauro.
Torniamo all'ospedale attendiamo che finiscano le visite, ricarichiamo tutti e torniamo sui nostri passi passando per le tortuose strade della Sierra ecuadoriana.
Verso le 19 siamo a Isinlivì dopo aver salutato e portato nelle loro case tutti i nostri amici di avventura.
Un intensa giornata ricca di forti emozioni.
Domenica 25 agosto Rumi Cruz!
Un veloce colazione preparata dalla nostra super Laura ed eccoci sul pick-up di Gabriele sulla strada verso Zumbahua.
Nel cassone seduto su una panca e avvolto come un bozzolo in una calda coperta di lana c'è il mitico Isaac.
Ci attende un viaggio di circa 1 ora e mezza per arrivare a Zumbahua e chiacchieriamo allegramente con Gabriele.
Arrivati al Taller di Zumbahua tutti sono a messa e così rassicurati dal fatto che a Rumi Cruz c'è il custode saliamo per una tortuosa strada circondati da centinaia di Jamingo (Lama).
Rumix Cruz è una chiesa costruita dalla comunità a circa 4330 metri di altezza su una forcella che domina la valle di Zumbahua e Saquisili.
E' stata costruita grazie all'impegno di diverse persone della comunità e missionari che pazientemente hanno caricato sulle proprie spalle e dei loro animali (asini e lama) il materiale per la
costruzione.
La chiesa è dedicata al Padre Mario che è scomparso precocemente per malattia una decina di anni fa (sito Rumi Cruz).
Lasciamo la macchina su una curva a circa 3500 metri di altezza godendo di una magnifica vista sul Vulcano Chimboraso (6268 m) circondato dalla neve e ci incamminiamo per un ripido sentiero fra
folti prati di erba secca e qualche picco roccioso.
Tutt'intorno un bellissimo panorama e centinaia di Jamingo (Lama).
Dopo circa un'ora di cammino ecco apparire all'orizzonte la magnifica chiesa con il massiccio campanile che inizialmente doveva essere molto più alto ma per il forte vento è stato ridotto.
Prendiamo in sentiero che ci porta alla casa del custode ma ad accoglierci ecco arrivare solo due grossi maiali neri affamati.
Tutta la baita è bene sigillata con diversi lucchetti e del custode nessuna traccia.
Un po' amareggiati, per aver fatto tutto quella strada senza poter avere le chiavi della chiesa, decidiamo di mangiarci un panino e della frutta pensando al da farsi.
Io non mi do pace e riesco in qualche modo a trovare il modo di entrare nel baito ed impossessarmi delle chiavi.
La nostra missione di oggi è quella di montare un'alta impalcatura per poter sostituire le finestre del campanile che i ragazzi della cooperativa di Isinilivì hanno già preparato.
Portiamo all'interno della chiesa tutto il materiale mentre Ele cerca di scaldarsi le mani che si sono ben congelate.
Ed ecco iniziare il montaggio, io e Gabriele ci imbraghiamo con alcune corde che a stento reggono un piccola pecorella, mentre Ele ed Isac si organizzano con funi e carrucole per passarci il
materiale.
Dopo qualche piano la struttura inizia ad essere piuttosto instabile e al primo movimento inconsulto inizia a traballare pericolosamente.
Decidiamo quindi di ancorarla con un cordino di precauzione alla crocifisso della chiesa a sua volta unito al muro con dei tiranti di metallo, speriamo bene!
Dopo qualche ora di cauto lavoro eccoci sulla cima, sono quasi 10 metri di altezza (l'equivalente di una casa di 4 piani) e felici facciamo una foto ricordo alzando le mani al cielo come nelle
spedizioni sul K2!! Ce l'abbiamo fatta! Ah ah
Nel frattempo è arrivato il simpatico custode Don Vicente che ci attende nella baita per un buon caffè e del canguil (pop corn).
Usciti dalla baita con la pancia bella piena ci attende un bel nebbione ed una costante pioggerellina che ci fradicia completamente.
Arrivati a Zumbahua come pulcini bagnati ci godiamo un bel the caldo in compagnia di Sara, Enea e il simpatico padre Battista, salutiamo anche Ivano il figlio di Sara che si è appena svegliato
grazie alla vivacità del padre!
Carichiamo la nostra mitica Cristina che il weekend era a Zumbahua, io e Isac ci piazziamo sul cassone del pick-up belli bardati con spolverino e coperta.
Prima di tornare a Isinlivì ci fermiamo per una vista mozzafiato sul vulcano Quilotoa (3914 m) eruttato circa 800 anni fa e che ora ospita un laghetto turchese, qualche foto ed eccoci sulla strada
del ritorno.
E' notte ed io ed Isac ci godiamo il cielo stellato mentre ci raccontiamo storie di giganti e civiltà antiche.
Alle 19.15 siamo a casa puntuali per la cena dove ci attende una buonissima cenetta preparate dalle nostre super cuoche Laura, Elisa e Maria!! Evvai!
Lunedì 26 agosto in giro con Laura
Come d'accordo, oggi è ora di vedere un po' di luoghi nuovi con la nostra guida locale Laura!! ;o)
Dopo una buona colazione a base di Queso, caffè, latte, pane e marmellata ci spostiamo verso Guantualò dove oggi si svolge la feria settimanale (mercato).
Arrivati alla piazza principale con la grande tettoia in metallo ci ritroviamo in un fiume di gente che contratta e vende qualsiasi tipo di oggetto, ortaggio e alimento.
Nel mercato si trovano padelle, coperte, ferramenta, zucchero, spezie, carne, pesce, frutta, ortaggi e per chi vuole si puo' anche mangiare, bere e prendere un buon gelato.
Compriamo alcune spezie per i nostri pranzetti, una borsa di banane, una di avocado e della succulente carne di maiale cucinata e speziata.
Ci spostiamo poi nella parte bassa del paese dove si vendono pecore, capre, lama, maiali e mucche.
Per la prima volta tocchiamo un morbidissimo Lama che, nonostante ciò che si dice, non ci sputa in un occhio!
Tornati a Isinlivì arriva un camion pieno di materiale edilizio da scaricare ed io, Ele, Gabriele, Isac e Don Elias iniziamo a scaricare una trentina di sacchi di cemento e una montagna di bloches
(mattoni prodotti con un agglomerato di cemento, sabbia e pietra pomice).
Pranziamo nella mensa insieme ai ragazzi della cooperativa e dopo un buon caffè continuiamo il nostro tour fra i misteriosi luoghi intorno a Isinlivì.
Passiamo per anguste valli che in parte ci ricordano l'isola di Kauai (quella di Lost) per i suoi aguzzi rilievi e strapiombi, piccoli villaggi campesini e campi di pannocchie.
Quasi a Chinalò vediamo subito una marea di bambini che giocano nel campo da calcio del paese, sembrano qualche centinaio di formichine da questa distanza, ma quanti sono???
In questi giorni si stanno preparando quasi 500 ragazzi alle prime comunioni e gran parte dei missionari di tutti i paesi si sono spostati qui per aiutare in cucina, logistica o come catechisti.
Sono tutti piuttosto presi e così ci facciamo dare le chiavi del cancello di Amanta una località montana a 3408 m di altezza dove si organizzano campi a circa (3408).
Passando per strette valli e bei villaggi arriviamo ad Amanta in una fitta nebbia che rende ancora più misterioso e bello questo posto che a me ricorda molto il monte Zugna.
Il posto è ben organizzato con delle belle casette (bungalow) in legno per far dormire i ragazzi, un grande salone per attività e grandi prati per poter giocare.
La cosa che ci lascia di stucco è che nella parte retrostante le strutture c'è la zona che scende verso l'oriente (così chiama la gente la parte amazzonica dell'Ecuador) e ci addentriamo in una
fitta foresta pluviale ricca di felci, enormi alberi, fiori, piante rigogliose e qualche colibrì (pica flores) che sfreccia rombando fra grandi fuori.
Un pò fuori dal villaggio principale è stata costruita una bella chiesetta proprio nel mezzo della foresta, entrati ci rilassiamo e chiacchieriamo un po' con Laura, un momento intenso e rilassante!
Salutiamo il custode ed i due simpatici cuccioli che non vogliono più lasciarmi andare per le coccole e ci dirigiamo verso Chuchilan un paesino un po' più turistico visto che all'entrata ci sono
svariati ostelli ed è un comodo accesso per il vulcano Quilotoa.
Qui c'è un piccolo negozio dove si vendono prodotti in legno delle varie cooperative e ci vive Maria e la sua giovane famiglia, Giovanni, Donatella e Anna.
Doni sta preparando una bella torta plumcake color puffo, una sorpresa per il super creativo fratellino Giovanni con il quale giochiamo come i matti ad indovinare il nome delle strane creature che
disegna con passione sulla sua lavagnetta.
Chiacchieriamo con la gentilissima Maria e conosciamo anche Serena, una simpatica volontaria OMG dI Verona, mentre sorseggiamo un bella Orchata e ridiamo delle trovate di Giovanni, mi rivedo un po'
io alla sua età pieno di idee e creatività! ;o)
Salutiamo i nostri nuovi amici e ci rechiamo nuovamente a Chinalò, qui conosciamo Gep e Marzia, Padre Davide (che normalmente è a Chuchilan) e Betta e Loretta (che normalmente sono a Zumbahua).
Il super energico Gep ci fa un tour per mostrarci la perfetta organizzazione del campo e restiamo stupiti di quante belle idee abbiano avuto per rendere le strutture perfette a qualsiasi esigenza.
Gep era un idraulico ma ora, come tutti i missionari, sa fare praticamente di tutto.
Mangiamo insieme qualche pezzo di buon formaggio della Queseria di Chinalò ed un buonissimo croissant preparato per i bambini da Marzia.
ormai è notte e non ci resta che salutare ed avviarci verso la nostra casetta ad Isinlivì!!
Oggi abbiamo conosciuto gente splendida ed entusiasta!!
GRAZIE LAURA PER AVERCI DONATO QUESTA INDIMENTICABILE GIORNATA!
Giovedì 29 agosto sulle tracce del tesoro di Padre Crespi - parte 1
Questa sera abbiamo telefonato a padre Gigi di Cuenca, dice che il tesoro di padre Crespi è stato venduto al banco centrale di Cuenca (museo) e dovrebbe essere esposto, ci sono comunque dei pezzi li alla parrocchia Maria Ausiliadora ma non se ne intende.
Dice che c'è un nuovo video sul padre Crespi è dovrebbe averlo anche il padre Pio di Zumbahua.
Venerdì 29 agosto sulle tracce del tesoro di Padre Crespi - parte 2
Anche oggi abbiamo accompagnato a Zumbahua svariati infermi e la giornata è stata ricca di momenti emozionanti.
Abbiamo giocato diverse ore con il mitico Xavier, Michele e Miguelito all'ospedale e nel pomeriggio ci siamo recati alla "casa de los niños " dove Laura e Marta ci hanno accolti con una decina di
bambini entusiasti che ci hanno viziato con dolci e grandi abbracci!! SIETE FORTISSIMI!!!!
La mattina abbiamo incontrato Padre Pio e gli ho spiegato del mio interesse per il Padre Carlo Crespi di Cuenca e la sua collezione di stravaganti oggetti archeologici.
Nel pomeriggio siamo passati in parrocchia e con sorpresa mi ha regalato un libro con la storia del padre ed un dvd, che spettacolo!